Crossover e auto elettriche, ecco il futuro di Mini

Nel futuro della Casa inglese ci sono la totale elettrificazione della gamma e il lancio di due crossover: uno compatto premium e uno più piccolo ed elettrico

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Redazione

Mini è un Marchio che fin dalla sua nascita è rimasto fedele a se stesso, i suoi modelli sono perdurati negli anni, così come le loro forme; oggi però la Casa è chiamata a rivisitare la propria gamma in una chiave più moderna ché ne combini il carattere storico con le nuove richieste del mercato e conseguenti tecnologie. Per questo motivo il futuro prossimo vedrà l’Azienda lanciare nuovi modelli 100% elettrici, elettrificati, ma anche benzina e diesel ad alte prestazioni anche sotto il profilo delle emissioni. Così ora alla Mini Countryman, disponibile anche in versione plug-in hybrid, si è poi affiancata la Mini Electric a zero emissioni e le due vetture insieme costituiscono il 10% di tutte le nuove immatricolazioni della Casa. Infine è stato annunciato che in futuro saranno presentati anche un nuovo crossover elettrico tra le utilitarie e un crossover compatto premium.

Nuovo crossover compatto elettrico

Come anticipato, Mini non abbandonerà i propulsori a benzina e diesel, ma anzi ne produrrà versioni aggiornate e più efficienti; inoltre ci sarà un ampliamento della gamma prodotto con nuovi modelli tra i quali si trova soprattutto l’atteso crossover compatto, un modello più piccolo della Countryman, che disporrà di sole motorizzazioni elettriche. Infine la stessa Countryman sarà proposta sia come EV a zero emissioni sia con i normali motori a combustione termica.

Nuova berlina compatta

Nel futuro di Mini c’è però anche un’altra importante novità: il lancio di un nuovo crossover nel segmento delle compatte premium. Si tratta di un modello che farà leva su uno spazio interno all’abitacolo legato al concetto di abitabilità e personalizzazione. Mini sta inoltre portando avanti una joint venture con i cinesi della Great Wall Motors con i quali dal 2023 produrrà veicoli elettrici in Cina. In questo modo il Marchio inglese avrebbe la possibilità di passare da importatore a produttore locale consentendole maggior libertà e potere nel mercato cinese.