Comprare un'auto rubata: cosa si rischia?

Comprare un’auto sapendo che è rubata costituisce reato, ma si possono correre seri rischi anche facendolo in buona fede

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Redazione
Acquisto auto rubata

Spuntare un buon affare è la speranza che si cela nell'acquistare un'auto usata. Ma a volte si può incappare in un pericolo nascosto, ovvero acquistare un'auto rubata. Non si tratta di un'ipotesi remota, episodi di cronaca raccontano di bande criminali che rubano auto, le “ripuliscono” utilizzando documenti falsi e targhe straniere per fingere di importarle dall’estero e, dopo averne ribattuto i numeri di telaio, le rivedono ad ignari acquirenti con l'aiuto di autosaloni compiacenti. Il rischio è di scoprire l'illecito a distanza di tempo o prima, magari a seguito di indagini giudiziarie. Cosa accade in questo caso? Due le ipotesi che possono configurarsi: la ricettazione e l'incauto acquisto.

La ricettazione
Questo capo d'imputazione è il più pesante con gravi conseguenze penali. L’articolo 648 del Codice penale dichiara: “Fuori dei casi di concorso nel reato chi, al fine di procurare a sé o ad altri un profitto, acquista, riceve od occulta denaro o cose provenienti da un qualsiasi delitto, o comunque si intromette nel farle acquistare, ricevere od occultare (…) La pena è aumentata quando il fatto riguarda denaro o cose provenienti da delitti di rapina aggravata (…), di estorsione aggravata (…) ovvero di furto aggravato (…)”. Nel caso di un’auto usata di provenienza illecita, si configura la ricettazione se l’acquirente acquista, o fa acquistare il veicolo, sapendo che proviene da un furto. Tale reato viene sanzionato con la reclusione da due a otto anni e con la multa da 516 a 10.329 euro. Le pene vengono aumentate se il veicolo proviene dai reati di rapina aggravata, estorsione aggravata o furto aggravato. Al contrario, viceversa vengono diminuite se il fatto è di particolare tenuità.

L'incauto acquisto
Caso differente, ma non esente da conseguenze, si manifesta nel momento in cui l’acquirente compra un’auto rubata senza esserne a conoscenza, ma con evidenze che avrebbero dovuto far presupporre un illecito. Questo comportamento viene definito “incauto acquisto” dall’articolo 712 del Codice penale. Se nel reato di ricettazione la giurisprudenza si basa sulla consapevolezza del dolo, nel caso dell'incauto acquisto si basa sulla colpa. In sostanza, nell’incauto acquisto la colpa dell’acquirente di un’auto rubata sta nel non aver appurato la legittima provenienza del veicolo in presenza di elementi che avrebbero dovuto suggerire cautela, come un prezzo molto più basso della media di mercato o un venditore abusivo. Occorre ovviamente un'oggettiva ragione di sospetto (come stabilito dalla Cassazione con la sentenza 48051/2008), o più semplicemente disattenzione, noncuranza o disinteresse verso la provenienza dell’auto. L’incauto acquisto viene punito con la reclusione fino a 6 mesi e un’ammenda non inferiore a 10 euro.

Sequestro dell'auto
Chi acquista un’auto di provenienza illecita, anche se inconsapevolmente, si vedrà sequestrare il veicolo da parte delle forze dell’ordine, su richiesta  dell’autorità giudiziaria. Il veicolo è parte del reato e, nel caso in cui vengano riconosciute o la ricettazione o l’incauto acquisto, viene confiscato. Stesso discorso per le eventuali somme di denaro pagate, anche solo come caparra, per l’acquisto di un’auto di provenienza illecita.