Finanziamento auto: cos’è, come ottenerlo e tassi d’interesse

Una guida scritta per orientarsi al meglio nel mondo del finanziamento al momento dell’acquisto di auto nuove, km zero, aziendali o usate

Articolo aggiornato il
da
Matteo Solinghi
acquisto
auto economiche

Secondo un’indagine commissionata da Facile.it e MiaCar.it agli istituti di ricerca mUp Research e Norstat e condotta su un campione rappresentativo della popolazione nazionale, il 38,9% degli italiani ricorre a un finanziamento per acquistare l’auto, sia essa nuova, km zero, aziendale o usata. Il 27,4% chiede il prestito direttamente alla concessionaria, mentre l’11,5% si affida a banche o altre società di credito. Il vantaggio della prima situazione è la praticità e comodità dell’operazione, in quanto dove si acquista l’auto si acquista anche il prestito, mentre il secondo metodo è altrettanto valido per ottenere il risultato desiderato. Con ciò in mente, è allora bene approfondire tale argomento che riguarda quasi 4 italiani su 10.

Prestiti rateali o personali: che differenza c’è?

Innanzitutto è bene distinguere cosa significhino i termini “prestiti rateali” e “prestiti personali”: i primi sono strettamente legati all’acquisto del bene stesso (in questo caso un’auto), quindi l’acquirente, tramite il finanziamento, restituisce poco per volta l’importo totale dovuto alla concessionaria, compresi gli interessi. E visti i margini sempre più risicati di guadagno sul prezzo netto dell’auto, almeno fino a qualche tempo fa, prima dell’impennata dei prezzi nelle ultime primavere, ecco perché le concessionarie erano quasi più interessate a vendere l’auto tramite un finanziamento piuttosto che vendere l’auto in sé, con l’acquirente in grado di saldare il conto tutto subito. Il prestito personale è, invece, un prestito fornito da un istituto di credito (come la propria banca, ad esempio, oppure da società finanziarie nel settore del credito al consumo come Agos). In questo caso il prestito viene erogato indipendentemente dal fine: in altre parole non è strettamente legato al bene – l’auto – che si è intenzionati ad acquistare. Tant’è che tali realtà concedono prestiti per svariati motivi e bisogni, dalla ristrutturazione di una parte della casa ad altri motivi personali.

Finanziamento auto: come funziona

Il concetto del prestito relativo all’acquisto di un’auto è piuttosto semplice: questi finanziamenti prevedono un tasso di interesse fisso con un piano di ammortamento a rate costanti, talvolta con inizio del pagamento posticipato rispetto all’erogazione del credito, in modo da incentivare l’adesione al piano (ma, di fatto, è solo un rimandare il pagamento). Una forma d’acquisto alternativa è quella del leasing, legato all’offerta di servizi accessori come manutenzione ordinaria e/o straordinaria, assicurazione, bollo e via di seguito, nel tentativo di legare il cliente (come il noleggio a lungo termine) alla Casa automobilistica. Il prestito solitamente viene concesso a tutti coloro che dimostrano di avere una busta paga, quindi una retribuzione mensile dal proprio datore di lavoro. In assenza di questa, è necessario presentare documenti e garanzie volte a evitare un’insolvenza, come la dichiarazione del reddito per lavoratori autonomi o professionisti, il reddito dimostrabile certificato con il Cud, l’estratto conto che attesti versamenti regolari sul proprio conto corrente, la disponibilità di un bene immobile sul quale è possibile sottoscrivere un’ipoteca, un’entrata mensile tramite un canone di affitto, un conto corrente con cointestatario con contratto di lavoro a tempo indeterminato o un garante di fiducia (come ad esempio un parente) con un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

Finanziamenti auto: i requisiti per ottenerli e modalità di utilizzo

Al fine di ottenere un finanziamento per l’acquisto di un’auto è necessario soddisfare alcuni requisiti. Partendo dalle basi, bisogna essere residenti in Italia ed avere un’età compresa tra 18 e 70 anni. Per quanto concerne la modalità di erogazione, il denaro viene versato – nella maggior parte dei casi – direttamente sul conto corrente del cliente, mentre alcuni propongono l’alternativa dell’assegno. La modalità più sicura e puntuale per ottenere i rimborsi è avvalersi del Rid, vale a dire l’addebito diretto sul conto corrente del richiedente.

Tassi di interesse

Ovviamente accedere a una quantità di denaro della quale non si dispone in un dato momento, ha un costo: sono i cosiddetti tassi di interesse, che possono variare da compagnia a compagnia, oltre che per la durata nella quale si vuole restituire il credito e la somma richiesta in prestito. Sono due i principali fattori di cui tener conto: Tan e Taeg. Il primo – Tasso annuo nominale – fa riferimento alla sola percentuale d’interesse annuo applicato a una cifra data in prestito. Per questo motivo, cioè per il fatto che esclude dal proprio calcolo le spese di apertura e chiusura della pratica e delle spese legate all’erogazione del credito, è poco indicativo del reale costo del prestito. Piuttosto è meglio prestare particolare attenzione alla percentuale del Taeg – Tasso annuale effettivo globale –, comprensivo di tutto e dunque vera cartina di tornasole del costo effettivo del finanziamento. Tale parametro è obbligatorio, oltre che sul contratto di concessione del credito, ovviamente, anche negli annunci pubblicitari (si pensi a una reclame televisiva dove è sempre specificato) e su tutti gli avvisi al pubblico. Questo non può superare, per legge, il cosiddetto tasso usurario, un tetto massimo rivisto di tre mesi in tre mesi con decreto del ministero dell’Economia e pubblicato in Gazzetta ufficiale tenendo conto dell’andamento dei tassi di mercato.

Il tasso zero

A questo punto, conoscendo i significati di Tan e Taeg, è bene fare due considerazioni sul famoso “tasso zero”. Innanzitutto è buona norma specificare che faccia riferimento al Tan e non al Taeg, in quanto dei costi accessori per l’apertura e la gestione della pratica ci sono comunque, anche nel raro caso di interessi nulli sull’importo richiesto. Solitamente il tasso zero è offerto dalle Case auto che propongono tale soluzione in collaborazione con le rispettive finanziarie. Ma visto che solitamente non si parla di Tan e Taeg all’1 o 2%, ma sempre più verso il 10% – dunque importi ai quali le finanziarie delle Case difficilmente possono rinunciare – ecco allora che quasi sempre tale soluzione è vincolata alla sottoscrizione di una polizza assicurativa furto e incendio per la durata del prestito stesso.