Meccanico auto: preventivo, pagamento e garanzia

Il preventivo è d’obbligo anche quando si porta l’auto in officina. Pochi sanno che esiste la garanzia sui lavori di riparazione e che esistono regole chiare su eventuali lavori aggiuntivi. Facciamo il punto

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Preventivi per la riparazione auto, variazioni da apportare in fase di lavorazione, metodi di pagamento e garanzia sui lavori effettuati: sono molti gli aspetti poco noti all’automobilista che lascia la propria vettura in officina o in carrozzeria per riparazioni. Alcuni di questi aspetti, però, possono dar luogo a controversie con strascichi legali, ecco perché è importante non farsi cogliere impreparati. In alcuni casi sono gli stessi autoriparatori a non conoscere bene le regole, qualcuno poi – una minoranza – può essere tentato di approfittare dell’ignoranza del cliente e “dimenticare” di indicare in forma scritta prezzi e condizioni, oppure ancora di non applicare quanto previsto dalle normative in fatto di tutela dei consumatori. Vediamo quindi punto per punto diritti e doveri delle parti interessate, sia che si tratti di autofficine che di carrozzerie.

Il preventivo

Partiamo dall’inizio: quando si va in officina – che sia quella di un marchio ufficiale o una generica – è d’obbligo ricevere un preventivo scritto, chiaro e dettagliato. Naturalmente ciò è possibile per la riparazione di un problema conclamato oppure per l’esecuzione della manutenzione programmata, quando cioè è possibile stabilire a priori i lavori da eseguire. Quando invece il problema è nascosto si rende necessaria un’ispezione che può rendere necessario lo smontaggio di componenti, per la quale l’automobilista deve corrispondere il relativo costo all’officina anche se non dovesse accettare di eseguire il lavoro. Il preventivo dovrebbe riportare: elenco dei ricambi e dei relativi costi, le ore di manodopera, la tariffa oraria, i materiali di consumo, la voce smaltimento rifiuti, il costo dell’utilizzo delle strumentazioni elettroniche (ad esempio le dime in carrozzeria).

Lavori aggiuntivi

Non è raro che durante un intervento di manutenzione o di carrozzeria possano emergere criticità non individuabili in fase di preventivo che rendano necessarie lavorazioni aggiuntive con la conseguente variazione dei costi. Non esiste in giurisprudenza una norma che stabilisca oltre quale soglia sia necessario che l’officina informi il cliente e ne chieda l’autorizzazione per la maggior spesa, ma è opportuno che ciò avvenga quando si supera il 15% di spesa rispetto al preventivo.

Fattura e pagamenti

A lavori ultimati l’officina o la carrozzeria deve tassativamente rilasciare una regolare fattura o ricevuta fiscale, come prevede la normativa. La fattura deve riportare i lavori eseguiti, i codici dei ricambi utilizzati, le ore di manodopera con la relativa tariffa oraria, i costi di smaltimento e le imposte. In questo modo diventa un documento probante ai fini della garanzia. Il pagamento può essere effettuato in tutte le modalità consuete: contanti, bancomat, carta di credito o assegno. È sempre comunque preferibile una forma tracciabile, utile in caso di contestazioni

Garanzia

Molti automobilisti ignorano che la legge tutela i consumatori anche nel caso di problemi, rotture o contestazioni relative ad interventi meccanici o di carrozzeria. Ad esempio, può succedere che una riparazione effettuata con un ricambio sbagliato oppure montato erroneamente provochi una rottura. Discorso analogo per il reparto carrozzeria. Se il proprietario dell’auto è una persona fisica si applica il Codice del Consumo, che prescrive la garanzia legale di conformità in base alla quale l’officina è tenuta alla garanzia di 24 mesi sulla riparazione, anche se vengono impiegati ricambi usati o rigenerati. La garanzia non si applica se i ricambi vengono forniti dal cliente (e quindi se l’officina è solo prestatrice di opera) e nel caso in cui il veicolo sia intestato ad una persona giuridica (società o partita Iva). In quest’ultimo caso, la normativa di riferimento è il Codice Civile.