Pick-up: ecco i modelli più interessanti in Italia 

Versatili, adatti per il lavoro ma anche per il tempo libero, al di là dei problemi normativi del nostro paese

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Redazione

Quello dei pick-up è un mercato che stenta a decollare nel nostro paese, anche (o soprattutto) a causa del Codice della Strada. Essendo in genere omologati come autocarri N1 e non come autovetture M1 dai rispettivi costruttori, per il legislatore tali veicoli devono essere “destinati al trasporto di cose o delle persone addette all’uso o al trasporto delle cose stesse”.

In pratica: il privato può sì acquistare queste vetture, ma deve farne un uso che non sia in palese violazione. Il mercato, sia pure di nicchia, resta vivace: basti pensare che Fca ha deciso di importare entro fine anno il Jeep Gladiator. In Europa, sarà offerto nella sola versione V6 3.0 EcoDiesel da 260 Cv e 600 Nm con cambio automatico a otto marce. Vediamo ora cosa offre il mercato italiano. 

Mitsubishi L200

Il pickup dei tre Diamanti, a 40 anni dalla prima generazione e tre anni dopo l'esordio della quinta serie, ha subìto un restyling importante nello scorso autunno. Il 2.2 diesel da 150 Cv ha sostituito il 2.4 e grazie alla trazione integrale e alle marce ridotte è adatto a qualsiasi terreno. Gli interventi più evidenti si evidenziano nel frontale: i fari a Led  più sottili seguono l’andamento della nuova mascherina, ora più “importante”, con due grossi listelli cromati. Il baffo cromato a forma di boomerang, che ritroviamo su tutte le ultime auto della casa, si estende fino alla parte bassa del paraurti, che è più squadrato e imponente e si raccorda con i parafanghi.

È proposto nelle due varianti Club Cab a quattro posti (528 centimetri di lunghezza) e Double Cab a cinque posti (531 cm). Dimensioni importanti come quella del cassone (lungo 152 cm) che rende un po' difficile percepire gli ostacoli in retromarcia. L’interno, spazioso, mantiene l'aspetto sobrio della versione precedente, ma si distingue per l'adozione del sistema multimediale. 

Nissan Navara

Restyling nel 2019 anche per il modello che è nato sulla piattaforma studiata anche per il Renault Alaskan e il Mercedes Classe X. Leggeri i ritocchi estetici, mentre il diesel, disponibile con due diverse potenze, da 163 e da 190 cavalli con 425 Nm di coppia, è stato reso più efficiente, per garantire un risparmio di carburante fino a 6,9 litri per 100 km (nel ciclo combinato). Grazie all’introduzione a partire dalla seconda generazione delle sospensioni a 5 bracci (Nissan, nel 2015, è stato il primo produttore a portare questa soluzione sui pick-up da una tonnellata con il Navara Double Cab) aumenta anche il comfort, senza compromettere le capacità di carico.

Sul fronte sicurezza, da segnalare il nuovo sistema Intelligent trailer sway assist, che, rilevando l'imbardata sul veicolo, anticipa l'oscillazione del rimorchio apportando correzioni nella frenata della singola ruota e riducendo la coppia fino al riallineamento del pick-up. Completamente rinnovato anche il sistema multimediale NissanConnect. 

Toyota Hilux

 

La casa delle tre ellissi ha già mostrato il restyling dell’ottava generazione che a cinque anni dal lancio riceve gli aggiornamenti di metà carriera. Le novità stilistiche non passano inosservate, perché la rinnovata Hilux ha un inedito fregio cromato nella mascherina e una griglia che accentua l’impressione di tridimensionalità, ma cambiano anche i fascioni e le luci: davanti si possono avere quelle a Led, dietro è presente una nuova firma luminosa. All’interno, un rinnovato cruscotto e un’evoluzione del sistema multimediale, con schermo di 8” (anziché di 7”) e compatibile con Android Auto e Apple CarPlay.

Debutta l’allestimento Invincible, che coniuga la praticità dei pick-up alla allo stile dei Suv. Al pari dell’edizione in via di pensionamento (il cui listino parte da 21.185 euro), è proposta nelle versioni Single Cab a 2 porte e 2 posti, Extra Cab a 2 porte e 4 posti e Double Cab, a 4 porte e 4 posti. Disponibile con trazione posteriore o integrale, è spinto dal nuovo turbodiesel 4 cilindri 2.8: ha 204 Cv di potenza e 500 Nm di coppia (contro i 150 CV e 400 Nm del precedente 2.4). Si può scegliere tra il cambio manuale o automatico, ma sempre con 6 marce.

Ford Ranger

Il Ford Ranger è stato già migliorato sotto molteplici aspetti nel 2019, a partire dall’arrivo del 4 cilindri diesel 2.0 litri EcoBlue in tre versioni: la più potente è sovralimentata con un doppio turbocompressore e sviluppa 213 Cv e 500 Nm di coppia massima. Disponibili poi quella dotata di un singolo turbocompressore, che eroga 170 Cv e 420 Nm di coppia massima e una meno potente, sempre sovralimentata con un solo turbocompressore, che sviluppa 130 Cv e 340 Nm di coppia massima. Rispetto al precedente 5 cilindri Tdci 3.2, nella sua variante più potente il 2.0 litri EcoBlue sviluppa 13 Cv e 30 Nm di coppia massima in più, nonostante la cilindrata decisamente più contenuta.

Secondo la Ford, i consumi del Ford Ranger si attestano intorno ai 10,9 km/l. È dotato di trazione integrale di serie e, nelle versioni da 170 e 213 Cv, in alternativa al cambio manuale a sei marce,  è disponibile il cambio automatico a 10 rapporti. Importanti gli aggiornamenti tecnologici (dispone di un touchscreen da 8 pollici con il sistema multimediale Ford Sync 3) e grande l’attenzione alla sicurezza: all'interno del segmento, il Ranger è il primo modello a offrire di serie un sistema Pre-Collision Assist con rilevamento dei pedoni e l'Intelligent Speed Limiter. E le capacità fuoristradistiche sono rimaste invariate: può guadare fiumi profondi fino a 80 cm e, grazie a un'altezza da terra di 230 mm, offre gradi d'attacco e d'uscita di 29 e 21 gradi. Sul cassone posteriore possono essere caricati fino a 1.252 kg, mentre la capacità di traino raggiunge i 3.500 kg.

Mahindra Goa

Il Pik-up Plus che deriva dal Goa è stato oggetto di un aggiornamento (la casa indiana parla di 51 modifiche) che ha coinvolto anche l’estetica. Il miglioramento si nota, con un frontale più armonico e piacevole, anche se lo stile complessivo non si può definire moderno. È offerto con trazione sulle sole ruote posteriori, oppure integrale, e nelle varianti con cabina singola a due porte o doppia a quattro porte. Quale che sia la configurazione della carrozzeria, la lunghezza complessiva della vettura (ben 518 cm) e il passo (304 cm) non variano. Sotto il cofano c’è il 2.2 diesel a iniezione diretta common-rail già collaudato nella Xuv500, il Suv medio-grande del marchio.

Provvisto di distribuzione a 4 valvole per cilindro e dotato di turbo con intercooler, eroga 140 Cv (20 più di prima) e 330 Nm di coppia (disponibili da 1600 a 2800 giri). A differenza dell’unità precedente, è abbinato a un cambio manuale a sei rapporti (erano cinque), e impiega una frizione irrobustita. Se su strada, il veicolo mostra una certa "ruvidezza", nell’off-road è decisamente efficiente con lo schema classico delle sospensioni in grado di incassare le buche più dure senza troppi scompensi. Il prezzo è uno dei punti di forza

Gli altri

L’Amarok, il modello Volkswagen, viene  assemblato in Argentina. Con un frontale ispirato alla Tiguan e larghi passaruota. Una doppia cabina dalle linee decise. Anche gli interni, all’insegna della robustezza e della praticità, sono classici e ben curati, in particolare nel più ricco allestimento Aventura. Il motore è il V6 TDI 3.0, proposto con 204 o 258 Cv. Sei gli allestimenti, con listino (caro per il segmento) che parte da 32.530 euro. Salendo ancora di livello, ecco la Mercedes-Benz Classe X, realizzato sulla base della Navara: è molto simile al modello Nissan di cui riprende la meccanica, inclusi i motori, ma si differenzia per la lunghezza maggiorata (i cm sono ben 534), le calibrazioni di freni e assetto e soprattutto lo stile, a partire dalla griglia stellata.

Le differenze sono più marcate all’interno perché la casa tedesca si è ispirata alle sue berline e ha utilizzato materiali di qualità superiore, fra cui la pelle ed i rivestimenti ad effetto legno. La Classe X, che dallo scorso mese di maggio non viene più prodotta, si trova solo in versione a quattro porte, per un totale di dodici allestimenti. Prezzi da 30.310 euro. Due invece le versioni del Renault Alaskan, anch’esso su base Navara, con trazione integrale e il 2.3 dCi da 163 Cv. Il model year 2020 ha portato miglioramenti all’infotainment, al pacchetto Adas e alle sospensioni.

Da Ssangyong arriva il Rexton Sports 2.2. a doppia cabina che deriva direttamente dalla maxi-suv Rexton, con la quale condivide stile, meccanica e interni. L’altezza dal suolo di 21,5 cm la robusta struttura lo rendono adatto anche ai fondi più difficili. Proposto esclusivamente con un turbodiesel da 181 Cv, abbinato a un cambio manuale (o automatico optional) a sei marce, ha un prezzo interessante - si parte da 24.790 euro, ma è inferiore sul fronte sicurezza. Sicuramente economico (il modello meno caro costa 18.770 euro) è lo Steed 6 della cinese Great Wall. Caratterizzato da un frontale imponente, è un pick-up veramente “maxi” (almeno secondo gli standard europei), raggiungendo i 5 metri e 35 cm di lunghezza. Una volta arrivato in Italia riceve un impianto Landi di doppia alimentazione benzina/Gpl, col quale il suo motore 4 cilndri 2.4 di origine Mitsubishi riesce a fornire 109 Cv di potenza e 200 Nm di coppia motrice. Si fa valere in fuoristrada, ma è un peccato l’assenza di una motorizzazione diesel.