Mercato auto 2023: gennaio col botto, +19,3%

Inizia bene l’anno nuovo, con 129.992 immatricolazioni di auto nuove, quasi un quinto in più rispetto al 2022. Il confronto con l’era pre-Covid, però, è ancora impari

Articolo aggiornato il
da
Matteo Solinghi
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Il 2023 inizia in modo scoppiettante per il mercato delle auto nuove, che nel primo mese del nuovo anno vede un +19,3% rispetto allo stesso mese del 2022 (qui la panoramica dell'anno). Dodici mesi fa la carenza di semiconduttori frenava le immatricolazioni, con tale trend che si è verificato per tutta la prima parte dell’anno, salvo poi riprendersi nella seconda metà. Ed ecco, dunque, che il trend verificatosi dall’estate 2022 in poi viene confermato con i numeri di gennaio 2023, come previsto: sono 129.992 le immatricolazioni di auto nuove nel primo mese dell’anno, complice anche l'Ecobonus, contro le 108.957 di gennaio 2022. Le quasi 130 mila immatricolazioni sono così suddivise: i privati valgono il 61,5% (-5,2%), mentre il noleggio a lungo termine guadagna il 5,9%, fermandosi a una quota pari al 22% netto. E sebbene il +19,3% sia un dato incoraggiante, va sottolineato come prima dell’era Covid le immatricolazioni di auto nuove nel mese di gennaio superavano di slancio le 150 mila unità.

Alimentazioni

Seppur già di per sé dato marginale, crolla il riferimento delle auto a metano, che passa dall’1,3% allo 0,2% nel giro di dodici mesi, complice l’innalzamento dei prezzi per il rifornimento. A beneficiarne è principalmente l’altro carburante alternativo, il Gpl, la cui quota passa dal 9,2% al 10,3%. Sostanzialmente invariate le quote del diesel, stabile attorno al 19%, mentre le auto a benzina perdono qualcosina: valgono il 26,4% della torta. Lievi miglioramenti per le ibride, con le mild hybrid che trainano il segmento con un 27%. Meno convincenti le vendite delle ibride plug-in, che passano dal 5,1% di dodici mesi fa all’attuale 4,7%. E deludono le elettriche, marginate al 2,6% contro il 3,4% dello scorso anno.

Segmenti

Quanto mai affollato il segmento B, che tra compatte e Suv totalizza il 47,7% del mercato, con una flessione del 3,4%. Resta, però, il segmento trainante del mercato auto in Italia. Le citycar mantengono il 13,7% della torta, mentre le segmento C sono il simbolo di quello che sta succedendo in Italia negli ultimi anni: calano le berline (ora 4,6%) e aumentano i Suv (18,3%). Significativi anche i dati sulle segmento D, dove le berline valgono appena lo 0,5% del totale, mentre la controparte Suv il 6,3%.