Che cos'è il motore ibrido?

Le auto ibride sono sempre più diffuse, ma ne esistono di diverse categorie e prestazioni. Quindi come funziona un motore ibrido e perché è così vantaggioso?

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Redazione

Ibrido, dal latino “hybrĭda”, significa bastardo, cioè proveniente da un incrocio di genitori appartenenti a razze diverse. Questa definizione si addice più a un essere animale o vegetale, ma può essere tranquillamente attribuita anche alle automobili ibride, cioè vetture dalla doppia natura, spinte sia da un motore endotermico che da uno elettrico; proprio come due razze che si uniscono.

Quindi che cos’è un motore ibrido? E come funziona? Quando è nata questa tecnologia e perché oggi è così diffusa? Quante tipologie di auto ibride esistono? Rispondiamo a ognuna di queste domande e facciamo un po’ di chiarezza su questi powertrain.

Più di un secolo di storia

Anche se siamo nel pieno dell’era dell’elettrificazione dell’automobile, l’ibrido ha una storia ben più lunga di quel che ci si può aspettare. Le prime informazioni riguardo a questa fusione di due motori risalgono al 1899 con la Hybrid Lohner-Porsche Mixte (Semper Vivus): si tratta di una piccola vettura spinta da due motori elettrici sulle ruote e con un terzo a combustione utilizzato per ricaricare le batterie.

Questo fu il primo di molti esperimenti che si videro nel corso del XX secolo: tante idee e tanti prototipi permisero di migliorare questa tecnologia che, solo negli anni ’90, debuttò sul mercato con la Toyota Prius. Un nome che ancora oggi si fa sentire e su cui la Casa giapponese punta tanto. Negli ultimi anni, le esigenze di rispettare le normative antinquinamento e la voglia di creare vetture sempre più innovative hanno spinto moltissimi Marchi automobilistici a puntare sul powertrain ibrido e oggi sul mercato sono numerosi i modelli che posso essere definiti ibridi.

 

Il funzionamento del motore ibrido

Per essere ancora più precisi, non esiste il motore ibrido, ma è più corretto parlare di sistema o powertrain ibrido. Infatti, un’auto ibrida è spinta da un motore endotermico (diesel o benzina) e da uno o più a zero emissioni. Questi propulsori possono lavorare in sinergia o autonomamente (questa caratteristica definisce le tre macrocategorie di vetture ibride presenti sul mercato, auto ibride), con il risultato di una riduzione dei consumi, da considerarsi sia al km/litro sia sull’autonomia complessiva data dal pieno di carburante sommato ad un’eventuale carica della batteria.

Il grande vantaggio di un motore elettrico è anche la manutenzione ridotta, quindi le auto ibride non necessitano di trattamenti speciali o costi extra di manutenzione. Anzi, lo Stato prevede interessanti Ecoincentivi sull’acquisto (ecobonus ed ecotassa) di una vettura ibrida e in molti casi il bollo è ridotto o azzerato (bollo auto ibride).

 

Le tipologie di auto ibride

Come vi abbiamo anticipato, il motore endotermico e quello elettrico possono lavorare in sinergia o in autonomia a seconda del tipo di tecnologia ibrida utilizzata. Avrete sicuramente sentito parlare di full hybrid, mild hybrid e plug-in; ma cosa significa? Qui sotto vi facciamo un breve riassunto, ma a questo link vi riproponiamo un interessante approfondimento.

Sulle full hybrid il propulsore a combustione e quello elettrico lavorano contemporaneamente e, per pochi chilometri, grazie ad una piccola batteria, è possibile viaggiare anche a zero emissioni (la batteria viene ricaricata solo dal motore endotermico acceso).

Le mild hybrid sono le più economiche grazie alla semplicità costruttiva dell’impianto (cos'è il mild hybrid): su queste auto i due propulsori operano sempre insieme. Quello elettrico fa da supporto all’endotermico e permette di risparmiare carburante: la batteria è molto piccola e serve solo per i servizi di bordo.

Le ibride plug-in, le più sofisticate, sono dotate di grandi batterie (spesso nascoste sotto il bagagliaio) e di potenti motori elettrici. Grazie a questa soluzione è possibile viaggiare in solo elettrico anche per 50/60 km, a seconda della capacità del pacco batterie e del peso della vettura. Per fare il pieno di ricarica è presente una presa come su un’auto elettrica ed è necessaria la torretta o una presa domestica.