Incentivi auto: si pensa ad una rimodulazione per renderli disponibili

Il governo pensa a ridistribuire i fondi dell’ecobonus 2022 non usati in modo che possano essere utilizzati nelle fasce di reale bisogno per gli automobilisti italiani

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da
Matteo Solinghi
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Gli incentivi destinati all’acquisto di auto elettriche verranno rimodulati per far sì che tali fondi siano invece disponibili per le auto endotermiche a basse emissioni (full hybrid, mild hybrid e motori puramente a combustione purché con una soglia di emissioni di CO2 inferiore a 135 g/km, qui ne potete trovare diverse, tutte in promozione) e per le rottamazioni. Una mossa nella speranza che l’Italia possa davvero rinnovare il parco auto circolante, un passo alla volta. In effetti nel 2022 sono rimasti inutilizzati 127 milioni di euro destinati alle vetture con emissioni comprese tra 0 e 20 g/km di CO2, vale a dire le elettriche e pochissime plug-in hybrid. Una cifra enorme che è lo specchio di un’Italia che prende con le pinze la transizione ai veicoli a batteria, preferendo motori endotermici o forme ibride leggere, senza la necessità di ricaricare alla spina.

Fondi 2023

Guardando invece ai Fondi 2023, è stato usato meno dell’8% dei 425 milioni complessivamente stanziati per veicoli elettrici ed ibridi. Una cartina di tornasole che ha convinto il Mimit a rimodulare l’offerta sui bonus. Adolfo Urso, ministro per le Imprese e il Made in Italy, si è fatto portavoce di quanto sta accadendo: “Per il quinquennio 2022-2026 abbiamo destinato circa 2 miliardi di euro del fondo automotive per incentivi all'acquisto di veicoli a basse emissioni di CO2. I risultati sul piano delle vendite sono significativi perché sono state immatricolate molte più auto del passato. Solo nel mese di marzo la crescita su base annua delle immatricolazioni è stata del 40,8%. Ovviamente non solo per incentivi". Ma nonostante ciò, da tempo era ormai chiaro come la distribuzione dei fondi fosse mal distribuita in confronto alle reali esigenze degli automobilisti italiani, meno inclini all’elettrico rispetto ad altri paesi europei. "Il parco da rottamare – ha proseguito Urso – è una priorità ambientale: quasi 11 milioni di autovetture, più del 25%, sono inquinanti (Euro 3 o precedenti, n.d.r.). Questa è la vera emergenza ambientale".

Cosa potrebbe accadere

Dunque, i complessivi 262 milioni di euro non utilizzati dagli italiani nel 2022 potrebbero rifinanziare l’acquisto di auto nella fascia di emissioni compresa tra 61 e 135 g/km di CO2, le più gettonate e i cui fondi, storicamente, guardando gli ultimi anni, durano poche settimane. Per accedere a tali fondi è però indispensabile rottamare un veicolo compreso tra Euro 0 ed Euro 4: da qui la politica di puntare sulle rottamazioni. Ma non è finita, perché con 1 miliardo e 42 milioni di euro in attesa di destinazione si possono fare tante cose. Anche a wallbox per privati e colonnine di ricarica pubbliche (13.755 strutture di ricarica in città e 7.500 in autostrada, per la precisione) finanziate dai fondi Pnrr, per esempio.